La gastronomia del Sud Italia è storicamente intrecciata con il merluzzo, sia di quello di taglia più piccola pescato in acque nostrane, il nasello, sia soprattutto di quello più grande di provenienza atlantica che, da solo, rappresenta l’80% del consumo.
La salatura, fin dai tempi antichi, ha dato al merluzzo lunga conservabilità, lo ha posto alla base dell’alimentazione prima delle popolazioni costiere del Nord Europa e poi, con lo svilupparsi dei commerci marittimi e terrestri, dell’intero continente e delle terre che venivano via via scoperte.
Il merluzzo nelle sue molteplici variazioni è un pesce che si presta molto bene ad essere abbinato con il vino in virtù del suo gusto deciso e persistente.
Tutto ha inizio nel 2001, quando il Professor Moschetti viene contattato da un produttore di Taurasi che ha reperito, tra i conferimenti, un’uva diversa dal Greco di Tufo, localmente detta “Grecomusc’”
Il Vallese è una zona di grande ricchezza ampelografica.
A molti può sembrare che la Calabria del vino ruoti quasi esclusivamente attorno al nome di un vitigno, il Gaglioppo.
“Custodi, più che meri proprietari, di una tessera di questo splendido mosaico chiamato Sicilia”, questa la definizione che dà di sé la famiglia Murabito, proprietaria del Castello San Marco, charming hotel e SPA.
Detto in modo super sintetico (e semplicistico) la birra può essere descritta come il prodotto di fermentazione alcolica derivante da un mosto ottenuto da cereali (macinati e quindi macerati in acqua
Al Sud Italia il sottile disco di pasta frolla, più che accompagnarsi a frutta fresca o marmellate, spesso rappresenta una base per sostenere o racchiudere ricchissimi ingredienti, caratterizzando dolci tradizionali molto importanti.
Spesso, andando per vini da abbinare alle crostate di pasta frolla, ci imbattiamo in proposte di abbinamento imbarazzanti, penso ad esempio sia quella che vuole il Brachetto