IL BRIGANTINO A TORINO, RISTORANTE DALLE DUE ANIME

Fabio Ciarla

Il pesce, nella sua versione gourmet, è probabilmente l’eccellenza che più lo ha fatto conoscere a Torino, ma il ristorante “Il Brigantino” viaggia da sempre su due binari, ha effettivamente due anime. Da una parte la cucina e dall’altra la sala, nord e sud insieme, carne e pesce. L’avventura prende corpo nel 2015 quando Riccardo Cannatà, sommelier, decide di coinvolgere Giuseppe Di Natale, chef, nella creazione di un ristorante con un’idea ben precisa: dare vita a qualcosa di diverso ma accessibile a molti. I due si impegnano, potendo contare solo sulle proprie forze all’inizio vanno sul sicuro e puntano su una cucina tradizionale. Con il tempo, e i risultati, Giuseppe sente di poter iniziare a sperimentare, si parte con la rivisitazione delle ricette tradizionali italiane (e un occhio alla Campania, sua terra di origine) per passare poi ad una intersezione di gusti, sapori ed equilibri, mutuata in gran parte dalle esperienze dello chef in cucine orientali.

Un’idea di cucina dove quasi sempre il crudo si abbina al cotto, così come ci sono spesso proteine animali ad accompagnare il pesce. I 30 posti de Il Brigantino in zona Campidoglio sono ben gestiti perché, in sala, c’è Riccardo Cannatà, sommelier mosso da una grande passione. Tutto questo, ovviamente, fino a ieri. Mentre scriviamo infatti sono entrate in vigore le nuove restrizioni che implicano, in Piemonte, la chiusura totale dei ristoranti. Dopo un periodo di stop per Riccardo e Giuseppe, il 13 dicembre scorso Il Brigantino ha riaperto alla clientela e ci auguriamo presto torni a riempire nuovamente i tavoli del ristorante. Tra l’altro, come ci conferma Riccardo, “da noi si lavora da sempre distanziati, i tavoli sono lontani tra loro, e ho capito in questa prima fase che se ci danno la possibilità di lavorare, le persone vengono, proprio perché prediligono posti come il nostro sia per la sicurezza sia perché magari si va a cena una volta di meno ma si sceglie un posto che ci soddisfi davvero”. [ihc-hide-content ihc_mb_type=”block” ihc_mb_who=”unreg” ihc_mb_template=”3″ ]

Un locale dal doppio binario non poteva che ispirare una doppia intervista.
Cominciamo con lo chef Giuseppe Di Natale. Giuseppe secondo te qual è il punto di forza in cucina de Il Brigantino?
Siamo conosciuti in città per il pesce, ma la mia cucina non è solo quello, facciamo anche carne infatti. Certo a Torino se vuoi mangiare pesce in versione gourmet quasi certamente vieni da noi. Ad ogni modo io amo soprattutto la contaminazione, nei miei piatti spesso ci sono tanti ingredienti insieme, magari la materia prima è il pesce ma insieme c’è del formaggio o un salume.

Oltre alla cucina che cosa attrae i vostri clienti?
Siamo nati con l’idea di essere un locale dove puoi avere un’esperienza gourmet ma mantenendo un rapporto qualità-prezzo giusto. Il nostro obiettivo è essere individuati come un ristorante dove si sta bene, forse anche per questo abbiamo tanta clientela abituale. Qualcuno pensa che potremmo valere una stella (Michelin – ndr), io credo che per quello ci sia ancora molto da lavorare, intanto facciamo del nostro meglio.

A un sommelier, per chiudere, non possiamo non chiedere di raccontarci la carta dei vini. Riccardo, quali sono le particolarità dell’offerta enoica de Il Brigantino?
Ce ne sono almeno un paio, la prima è che da grande appassionato di vini spumanti, sia italiani sia francesi – e quindi Champagne, ho sempre in carta una grande scelta di questa tipologia. È un nostro punto di forza fin dagli inizi, anche se poi con gli anni ho completato la lista con etichette di tutta Italia, cercando di dare spazio anche a produttori minori o emergenti, spesso anche visitati personalmente. Ho poi proseguito creando un discreto reparto di vini francesi e, da un anno e mezzo, mi sono dedicato ai vini del resto del mondo, per quanto il momento non sia esattamente quello per fare investimenti. L’altra particolarità della nostra carta dei vini è che varia da un minimo di 250 etichette ad un massimo di 400, questo perché a me piace farle girare. Non amo le liste sempre uguali a se stesse, la nostra ogni 6 mesi, vede ruotare buona parte delle referenze. Come nel menu non è bene trovare sempre gli stessi piatti, così nel bicchiere voglio poter proporre anche eccellenze che i clienti non conoscono o che non troverebbero facilmente altrove. Altrimenti il mio lavoro a cosa serve?

Ristorante Il Brigantino
Via Alpignano, 16
10143 Torino
Telefono: +39 339.2709637
Mail: ilbrigantino@icloud.com
Sito: www.ilbrigantinotorino.it
Orari: lunedì-sabato pranzo e cena
Giorno di riposo: domenica
Scontistica soci FISAR: 5% sul vino [/ihc-hide-content]