Il mondo Cooperativo Toscano si incontra su un progetto nuovo di sostenibilità e biologico che coinvolge un comparto importante della produzione vinicola Toscana. Infatti dalla volontà di due realtà cooperative Toscane, la Vecchia Cantina di Montepulciano e la Castelli del Grevepesa nasce il progetto UN-IO BIO che se tradotto in termini minimali lo potremo anche classificare come un’operazione di marketing ma in realtà è qualcosa di più profondo ed etico.
Le due cooperative mettono insieme oltre 500 produttori di due zone diverse della Toscana: l’ area Nord Chiantigiana e l’areale di Montepulciano, entrambi i territori sono riconosciuti come altamente vocati alla produzione di vini di qualità e che rappresentano anche la storicità del vino Toscano: il Chianti Classico ed il Vino Nobile di Montepulciano.
Il progetto consiste in un nuovo sistema di valorizzazione biologico e sostenibile del prodotto vino, ma soprattutto uno stimolo per muovere le coscienze su tematiche importanti per il nostro futuro.
Attraverso gli interventi del Presidente della Vecchia Cantina di Montepulciano Andrea Rossi e di Alessandro Cardini Direttore Generale della Castelli del Grevepesa, è emerso con forza questa volontà nuova che, in quanto tale, comporta anche un cambiamento nel modus operandi e nel modo di gestire tutto il processo. Sviluppare un pensiero bio è già di per sé difficile, applicarlo ad un sistema cooperativo implica uno sforzo maggiore nel far metabolizzare il processo ai consorziati che devono cambiare appunto il modus di gestione agronomica del vigneto con rischi ulteriori oltre a quelli già presenti dovuti soprattutto al cambiamento climatico.
Sotto l’aspetto sociale ed etico il progetto include anche la sostenibilità totale nel processo post-produttivo e quindi imballaggi e cartoni da carta riciclata, capsule di origine vegetale, tappi di sughero certificati, colle di origine naturale e soprattutto una bottiglia leggera per impattare sulla emissione di CO2.
Un progetto di questo genere riguarda anche l’etica del lavoro e le sue componenti umane; trasferire il “concetto di lavoro” in concetto di “lavoro familiare “ è un’altra sfida da sostenere e che comporta un impegno costante e giornaliero.
Fiduciosi che altre realtà cooperative toscane sposino questo primo progetto, oggi abbiamo avuto la possibilità di degustare in anteprima le tre tipologie di vino che fanno da apripista:
- Vino Nobile di Montepulciano Docg 2017
Produttore: Vecchia cantina di Montepulciano
Coloro rosso rubino, riflesso vivo, poco scorrevole. Naso complesso, ampio con frutta rossa matura e sottobosco, nota di speziato con richiamo alla tostatura del legno. Caldo, di corpo, giustamente tannico, beva lunga.
- Toscana rosso Igt 2019
Produttore: Castelli del Grevepesa e Vecchia Cantina di Montepulciano in pari percentuale.
Colore rosso rubino con riflesso violaceo. Naso fine, intenso su frutta a polpa rossa appena matura, nota di marasca, floreale di viola mammola, leggermente pungente. Caldo, di buona struttura, evidenzia un tannino giovane e pulito, fresco, sorso beva piacevole.
- Chianti Classico Docg 2018.
Produttore: Castelli del Grevepesa.
Colore rosso rubino di buona intensità e densità. Naso interessante con note di frutta rossa in polpa e floreale, speziato dolce e ritorno di vegetale fresco. Caldo, di corpo, tannino pulito e battente, non ancora in equilibrio, sapido.
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