BUONO A RENDERE

Alice Lupi
Direttore Responsabile

 

Fino a qualche decennio fa, in Italia, si usava lasciare un deposito per l’acquisto delle bevande in bottiglie di vetro che era poi reso al momento della riconsegna, vuoto a rendere. Sovente i consumatori non restituivano ai negozianti tali contenitori e li utilizzavano per fare le conserve. Si reinvestiva sull’oggetto stesso reimpiegandolo in altro uso, la cosiddetta economia circolare. Oggi, nonostante la società sia profondamente cambiata e sia basata su un’economia lineare (monouso), le accortezze verso il risparmio delle risorse sono tornate di stretta attualità, basti pensare alla spesa sfusa e ai prodotti alla spina. Non a caso nel linguaggio, parlato e scritto, si sono fatti spazio verbi che rimarcano la seconda vita degli oggetti e materiali: riusare, rigenerare, recuperare… designando una circolarità delle risorse versus lo spreco.

Negli ultimi tempi la riflessione della Redazione de Il Sommelier sul tema della sostenibilità ambientale si è fatta più profonda, tanto da voler dare un apporto concreto alla causa: da
questo numero la rivista verrà pubblicata utilizzando fibra di cellulosa mista, ovvero costituita dal 60% di carta riciclata (mantenendo così alta la definizione di stampa) certificata dalla FSC che stabilisce elevati standard ambientali, sociali ed economici per le operazioni forestali. Da oggi, per pubblicare il nostro magazine, consumeremo il 31% in meno di acqua e risparmieremo il 47% di legno rispetto ai numeri precedenti stampati su carta da fibre vergini. Un piccolo contributo verso la tutela dell’ambiente.

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La viticoltura eroica è l’argomento dello speciale di questo numero, tema che ci porta lontano solo apparentemente dal concetto di sostenibilità. Essa contribuisce alla tutela dei territori e dell’ambiente, il cui tratto caratteristico sono palesemente gli spazi antropizzati importanti dal punto di vista geologico, paesaggistico, economico ed ecologico.
Basti pensare ai terrazzamenti, che permettono di coltivare in punti geografici impervi, e ai muretti a secco che, tra l’altro, sono dimora di flora e fauna, fondamentali per l’ecosistema del territorio. La viticoltura eroica richiede interventi manuali altamente specializzati ed è praticata con l’assenza quasi totale di meccanizzazione (fatta eccezione per alcuni ausili meccanici, come le monorotaie), fattori che fanno aumentare i costi di produzione. È innegabile che le difficoltà in cui si imbattono ogni giorno i viticoltori eroici sconfortano anche i più temerari. Non a caso, si sono registrati negli ultimi decenni progressivi abbandoni di queste zone terrazzate che hanno comportato effetti negativi e degrado degli habitat: i terrazzamenti incolti e l’assenza di manutenzione dei muretti facilitano fenomeni di dissesto idrogeologico e di perdita di suolo.

Nell’ottica della salvaguardia dei vigneti eroici e storici va il Decreto interministeriale varato lo scorso 30 giugno che prevede interventi indirizzati al ripristino e al recupero di queste aree, a riprova dell’importanza che esse assumono in difesa del suolo e dell’ambiente ma anche dell’economia, del paesaggio e della cultura locale. A ben pensare, affinché il meccanismo non giri a vuoto è necessario aggiungere un altro tassello: i giovani. È fondamentale che ci sia sempre un ingresso riservato ai ragazzi, che con la loro energia, entusiasmo e creatività sono capaci di riconsegnare pieno quel che è stato dato loro vuoto. Circolarità. Un atto di fiducia che sarà a buon rendere.

P.S. Il numero attuale de Il Sommelier porta con sé anche un’altra grande novità, già
visibile in copertina, l’adesivo del premio Gourmand World Cookbook Awards che ha
insignito il nostro magazine come miglior rivista dedicata al mondo del vino pubblicata in Italia nel 2020. Il bollino bordeaux ci accompagnerà fino al numero di dicembre 2021.

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