FISAR PROTAGONISTA AL WINE2WINE CON UNA DEGUSTAZIONE DI BAROLO E BARBARESCO

A FORNIRE LE BOTTIGLIE, DESCRITTE DA CARLOTTA SALVINI, LA BANCA DEL VINO CURATA DA SLOW WINE. IL PRESIDENTE TERZAGO: “PARTNERSHIP IMPORTANTE, GUARDIAMO AL FUTURO TUTELANDO L’AMBIENTE”

Lara Loreti

Corre l’anno 1996. Un anno dal clima imprevedibile che, con la sua esuberanza, si appresta a “scompigliare” i ricami vitati delle Langhe. Si inizia con un inverno non troppo freddo, ma molto nevoso sulle colline. La primavera fa un po’ di capricci, ma da metà maggio ai primi di giugno il sole risplende orgoglioso. È sotto i suoi raggi che le viti iniziano a fiorire e l’allegagione a svilupparsi rapidamente. Pochi mesi più tardi, nasceranno grappoli di Nebbiolo succosi e sani. E la vendemmia darà grandi soddisfazioni. Quell’uva, raccolta, coccolata e affinata, è pronta a trasformarsi in opulenti calici di Barolo e Barbaresco, destinati a durare nel tempo. Nelle scorse settimane, 24 anni dopo quell’annata sorprendente, i due vini simbolo del Piemonte rivelano la propria saggezza ai cinque sensi di Carlotta Salvini.

Che a sua volta si mette in gioco in una degustazione molto speciale, in cui trovano spazio anche un Barolo e un Barbaresco 2016. La migliore Sommelier Fisar 2019 e tutta la Federazione, guidata dal Presidente Luigi Terzago, con la responsabile della comunicazione Patrizia Loiola, domenica 22 novembre sono stati protagonisti di un evento online organizzato con Slow Wine e Banca del vino per il business forum internazionale Wine2Wine, firmato Veronafiere. Un tasting unico, con un’accattivante regia video curata dal consulente informatico Simone Nannipieri, che ha coinvolto manager del vino da tutto il mondo, in cui Fisar ha dato vita a una partnership prestigiosa e lungimirante. Lo sottolinea il Presidente nazionale Terzago: “Per la prima volta Fisar è stata partner di Veronafiere attraverso Wine2Wine in un evento online internazionale, un’occasione preziosa per mettere in collegamento attori dell’universo del vino.

Il Sommelier Magazine FISAR PROTAGONISTA AL WINE2WINE CON UNA DEGUSTAZIONE DI BAROLO E BARBARESCO

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E Fisar, con la sua presenza, ha anche voluto esprimere vicinanza a tutta la filiera”. Un’iniziativa utile anche a corroborare il rapporto con Slow Wine che ha il duplice scopo di diffondere la cultura del vino italiano e tutelare l’ambiente. “Quello di Slow Wine è un mondo a noi caro e siamo lieti di aver rinnovato, a novembre, la nostra collaborazione con Slow Food Promozione e Slow Food Editore in un nuovo accordo triennale – ha detto Terzago – Oggi presentiamo il primo passo di un’attiva collaborazione con la Banca del vino, che ringraziamo per averci fornito le bottiglie protagoniste di questa degustazione, prendendole dal suo Museo a Pollenzo”. Una cooperazione, quella di Fisar con Slow Wine e Banca del vino, che guarda al futuro. “Amplieremo le prospettive – ha spiegato Terzago – Lo scopo non è solo quello di fare degustazioni, ma anche lavorare insieme per la sostenibilità ambientale, con contributi concreti, magari donando vigneti a popolazioni povere nel mondo, individuando quelle aree dove si può coltivare la vite, e operando nel sociale”.

Obiettivi comuni su cui ha posto l’accento anche Patrizia Loiola: “Sia Slow Wine che Fisar hanno molto a cuore la cultura e la valorizzazione del vino italiano ed è un piacere coltivare questa passione”. Intento condiviso da Slow Wine, rappresentata nel corso dell’evento di Veronafiere, da Giancarlo Gariglio, curatore della Guida dell’Associazione, e da Francesca Rinaudi della Banca del vino. A Slow Wine non basta che il vino sia buono, deve essere anche pulito e giusto, concetto con cui ha esordito Gariglio: “Dal 2009, attraverso la guida e i tour internazionali, supportiamo i piccoli produttori italiani che usano tecniche di lavoro tradizionali e rispettano l’ambiente salvaguardando l’incredibile biodiversità delle varietà italiane”. Francesca Rinaudi ha invece descritto le tre anime della Banca del vino di Pollenzo: “È un museo dove sono conservate migliaia di bottiglie di varie annate; è un progetto di formazione dove si incontrano docenti, studenti e appassionati; ed è una cantina dove poter acquistare i propri vini del cuore”.

Ma ad affascinare gli “internauti” collegati all’evento Wine2Wine è stata la degustazione di Carlotta Salvini che ha guidato il pubblico in un doppio salto nel tempo. Dopo aver descritto le Langhe, Carlotta ha iniziato la degustazione con un Barbaresco Docg Santo Stefano Albesani 2016 di Castello di Neive e un Barolo Docg 2016 Poderi Luigi Einaudi, due cantine storiche. “Il primo è molto fine – spiega Carlotta – con belle note di frutta rossa, violetta e sfumature balsamiche al naso. In bocca entra diretto, forse è ancora un po’ acerbo ma strutturato. Spezie nel finale e spiccata acidità”.

 

Il Barolo, da un eccezionale cru di Cannubi, si mostra subito intenso. “Girandolo nel bicchiere si apre a poco a poco in un bouquet molto ricco, – continua Carlotta – ha un corpo esuberante, una piccola astringenza, ma è molto fresco e promettente”. Andando indietro negli anni, il Nebbiolo seduce con maggior carattere e ostenta longevità. Lo fa nel Barbaresco Santo Stefano Docg Castello di Neive 1996. “Brillante nel colore, elegante al naso, offre note di frutta cotta e marmellata, fiori secchi e piccole spezie, per poi esplodere in tabacco e balsamicità – dice la migliore sommelier Fisar 2019 – Ed è sempre giovane!”.

 

Dulcis in fundo, il Barolo Docg Castello di Verduno 1996, dal cru Massara, uno dei migliori di Verduno. “Brillante nel colore, austero al naso, accresce gli aromi nel bicchiere, tirando fuori note di cuoio, tabacco, affumicato, pepe nero ed erbe – dice Carlotta – con tannini ben definiti”. Un Barolo che ha ancora molto da raccontare. Perché, come ha detto Loiola al Wine2Wine, “quando stappiamo una bottiglia apriamo le storie delle persone e assaggiamo le caratteristiche uniche di un terroir”. [/ihc-hide-content]