FISAR SUI BANCHI DI SCUOLA PER PREPARARE IL VINO DEL 50° ANNIVERSARIO

INTERVISTA A TIZIANO NERI E A LUIGI TERZAGO

Laura Grossi

Fisar e l’Istituto Agrario Bettino Ricasoli di Siena hanno stretto una partnership per dar vita a un progetto che ha l’obiettivo di realizzare, entro aprile 2022, un vino prodotto dagli studenti per celebrare i 50 anni della Fisar. I ragazzi saranno coadiuvati dai responsabili della scuola e dai referenti Fisar e il vino sarà caratterizzato da un’etichetta speciale, preparata grazie a un concorso che coinvolgerà gli alunni dell’Istituto e gli Associati Fisar. Abbiamo intervistato il dirigente scolastico e il Presidente Fisar per scoprire come si sta sviluppando questa sinergia.

Intervista a Tiziano Neri, Dirigente Scolastico dell’Istituto Bettino Ricasoli

Preside, com’è nata l’idea di instaurare questa partnership con Fisar?
Dalla conoscenza diretta tra i nostri operatori e i vostri dirigenti e dalla stima che abbiamo per la Fisar, che è una delle voci più autorevoli nel mondo del vino italiano.

Come è stato scelto il progetto?
Il progetto è incentrato sulla valorizzazione di due vitigni autoctoni toscani poco conosciuti, il Foglia Tonda e il Colorino, e ha come obiettivo fondamentale l’arricchimento delle competenze enologiche dei nostri studenti nella direzione del germoplasma toscano. Dai dati presenti in bibliografia sugli estratti delle bucce e dei vinaccioli dei due vitigni, sappiamo che Foglia Tonda e Colorino evidenziano una quantità di polifenoli e antociani totali superiore rispetto al Sangiovese e possono offrirci incrementi significativi di tonalità, intensità colorante e struttura.

Quanti sono gli studenti coinvolti e come hanno accolto l’iniziativa?
Sono circa 60 ragazzi delle classi quinte e sesta dell’indirizzo di viticoltura ed enologia. L’iniziativa è stata accolta con molto entusiasmo e partecipazione; purtroppo l’emergenza epidemiologia ci sta ostacolando non poco nel coinvolgimento degli allievi.

Quando ha preso il via il progetto?
Siamo partiti nella primavera 2019 con la potatura secca, seguita dalla potatura verde, dal selezionamento e diradamento dei grappoli fino alla vendemmia avvenuta ai primi di ottobre, con la partecipazione diretta degli studenti, sia in vigna che in cantina. A fine ottobre abbiamo poi degustato i vini delle annate 2019 e 2020 con il vostro Vicepresidente Filippo Franchini.

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Quali fasi del progetto vedranno i referenti di Fisar impegnati come parte attiva?
I referenti Fisar, insieme agli studenti e ai nostri direttori dell’azienda e della cantina, ci aiuteranno a monitorare l’evoluzione dei vini in affinamento, partecipando alla gestione agronomica del vigneto, alla vendemmia delle uve e alla loro successiva vinificazione e maturazione. Infine, si procederà tutti insieme alla definizione del vino da imbottigliare.

 

La vostra scuola è nota per essere altamente formativa e professionalizzante (grazie alle iniziative organizzate in sinergia con il mondo del lavoro e alla presenza dell’azienda agraria La Selva in cui gli studenti si possono mettere concretamente alla prova): quale valore aggiunto potrà portare questo progetto sviluppato con Fisar?
Grazie per le congratulazioni: i risultati della scuola enologica sono conseguenza del valore della squadra che ho la fortuna di dirigere, un team composto da professionisti competenti e appassionati. Cito per tutti i direttori dell’azienda e della cantina – Donato Bagnulo e Roberto Da Frassini – che hanno elevato molto la qualità dei nostri vini. Questa esperienza aiuterà i ragazzi a capire che oltre a fare un ottimo vino, bisogna sapersi interfacciare con realtà come la vostra, che sono un volano indispensabile per far conoscere il proprio prodotto nonché un interlocutore in grado di darti un’idea precisa di come è percepito il tuo vino dal consumatore e dal degustatore professionista.

 

Intervista a Luigi Terzago – Presidente nazionale Fisar

Presidente, come è nato il progetto e perché avete scelto l’Istituto Bettino Ricasoli?
L’idea nasce pensando al cinquantennale di Fisar che verrà celebrato nel 2022; si voleva avere, per quella data, qualcosa di tangibile che ricordasse l’evento. Da qui l’idea di realizzare una bottiglia di vino commemorativa e l’Istituto Bettino Ricasoli, grazie al suo Dirigente scolastico, si è subito dimostrato disponibile a collaborare con noi in tal senso. La scelta di questo Istituto è stata valutata per diversi aspetti: innanzitutto desideravamo offrire a una scuola e ai suoi studenti la possibilità di agire “sul campo”, fornendo noi stessi i mezzi necessari per la vinificazione e la maturazione del vino. Era, inoltre, importante trovare la giusta connessione fra il luogo e la fattibilità del progetto: l’Istituto ha sede in Toscana, in terra di Siena, e porta il nome del padre della prima ricetta codificata del vino Chianti, ma soprattutto possiede i vigneti, aspetto non marginale per poter produrre un vino a Km zero.

Quale obiettivo si pone questa iniziativa?
Siamo partiti dal presupposto di essere, come Associazione e come Scuola, parti integranti di un percorso formativo che non fosse solo didattico e di contribuire a creare con il mondo scolastico progetti orientati alla cultura sul vino. L’obiettivo è quello di fornire agli studenti la consapevolezza di essere parte attiva nella produzione di un vino sia in modalità teorica, che in forma pratica.

Quali figure di Fisar verranno coinvolte attivamente?
La principale figura coinvolta è il Vicepresidente nazionale Filippo Franchini che ha creato i presupposti con l’Istituto nel realizzare il progetto, naturalmente supportato dalla Giunta esecutiva e da tutto il nostro Consiglio nazionale. [/ihc-hide-content]