SLOW WINE 2021 LA GUIDA CHE HA RIVOLUZIONATO LE GUIDE

UN OTTIMO MOTIVO PER RINNOVARE LA TESSERA FISAR

Mariella Dubbini

Il 4 ottobre scorso è stata presentata a Milano, nella splendida cornice della Milano Wine Week, la guida Slow Wine 2021. A causa dell’emergenza in atto l’evento non ha avuto luogo nello storico scenario delle Terme di Montecatini con i nostri Sommelier Fisar pronti, come sempre, a farci assaggiare il meglio della produzione italiana secondo Slow Wine.

Un anno difficile e complicato per tutti, questo 2020, e lo è stato anche per quanti lavorano dietro le quinte per mesi per realizzare il prezioso strumento enoico. La Redazione di Bra ha deciso di non mancare all’appuntamento con i suoi lettori, nonostante i dubbi originati dall’elemento che fa della pubblicazione un unicum nel panorama mondiale del settore: le visite delle cantine recensite. Perplessità giustificate, perché la guida è figlia di questa nuova visione della critica enologica che undici anni fa ha prodotto una svolta radicale nella comunicazione del vino: aprire le porte delle stanze di degustazione per andare a conoscere i produttori, visitare le cantine e “camminare le vigne”, per offrire ai lettori una fotografia di chi c’è dietro e dentro il calice.

Neppure il maledetto Coronavirus poteva arrestare questo cambio di passo: grazie a un grande lavoro di squadra anche quest’anno Slow Wine è andata oltre il bicchiere, realizzando una guida innovativa e densa di cambiamenti, alcuni già in cantiere da tempo, altri nati dall’emergenza e trasformati in nuove opportunità. La prima novità editoriale si ravvisa dalla veste grafica e dalla piacevole sensazione tattile della copertina, realizzata con carta ecologica Crush parzialmente prodotta con scarti di uva, sicuramente la nostra materia prima preferita.

All’interno una diversa impostazione delle schede, con una più ampia sezione dedicata ai vini organizzata in ordine gerarchico di piacevolezza. Le descrizioni sono “alleggerite” di parametri – privilegiando la bevibilità e godibilità del vino – e rielaborate con nuovi criteri lessicali e grafici. È cambiata anche la classificazione dei vini “premiati”, riuniti in un’unica grande famiglia – denominata Top Wine – che illustra i migliori vini assaggiati per ogni regione.

A tutto questo sostanzioso lavoro di restyling si aggiunge, last but not least, una nuova idea rivoluzionaria, che pone Slow Wine ancora una volta all’avanguardia per la sua modalità di raccontare il vino: un QR Code che rimanda all’intervista fatta online al vignaiolo; 940 video, praticamente la metà delle cantine recensite, tasselli di un grande puzzle del panorama enoico italiano. Una grande narrazione collettiva dalla voce dei protagonisti del vino che ci fa vivere un’emozionante esperienza immersiva.

In merito a questa novità il giornalista Mario Calabresi, intervenuto alla presentazione milanese, ha detto ai curatori della guida “Vi do una brutta notizia, non potete più tornare indietro”. Abbiamo chiesto a Fabio Giavedoni cosa “bolle in pentola” per il prossimo anno: «Questa “novità” dei contributi video associati al QR Code è nata in tempi di emergenza, ovvero nella primavera del primo lockdown nazionale, quando ci siamo trovati di fronte all’impossibilità di andare a visitare le aziende recensite in guida. Dall’emergenza però si è passati a ragionare su come far evolvere e migliorare questi contributi video, da affiancare alla parte redazionale della guida: alcune idee sono già ben chiare, ma è presto per svelarle…».

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«Senza dubbio – aggiunge Giancarlo Gariglio – non torneremo indietro (ndr lo abbiamo promesso a Calabresi e a chi ci ha seguito in questi anni…), anche perché ci siamo accorti che attraverso i contributi video i nostri lettori hanno l’opportunità di mettere un piede – seppure virtuale e mediato dal nostro sguardo – dentro alle cantine: un’opportunità che hanno gradito moltissimo, una sorta di privilegio riservato a loro; quindi non possiamo deluderli, ma anzi rendere più efficace e mirata questa innovazione».

 

A questa innovativa modalità di comunicare hanno apportato il loro professionale contributo circa 65 Sommelier Fisar che da tempo collaborano alla realizzazione della guida: «La nostra Associazione – ribadisce con orgoglio il Presidente Luigi Terzago – è fiera della positiva partnership con il mondo Slow Food, sodalizio di cultura e valori condivisi. La collaborazione quest’anno è stata ancora più significativa, rafforzata dall’impellente necessità di fare fronte comune per superare gli ostacoli insorti a causa del lockdown. Con Slow Wine formiamo da oltre sette anni la più grande comunità di appassionati di vino d’Italia, uniti dal comune intento di diffondere e promuovere la cultura del vino e ben consapevoli dell’importanza crescente del settore nell’economia del Paese».

Qualche anno fa, soprattutto sui social network, si vagheggiava la morte delle guide cartacee. Ma il tempo ha dimostrato il contrario: questa guida ha visto accrescere l’interesse nei suoi confronti, grazie anche al contributo della nostra Associazione che condivide con Slow Food e Slow Wine il progetto etico di una viticoltura sostenibile come ribadito anche dalla Responsabile dei Rapporti con Slow Food, la Consigliere Patrizia Loiola in occasione dell’evento Fisar – Slow Wine Barolo e Barbaresco due vini iconici da un territorio unico: un viaggio attraverso le loro annate migliori.

In questo periodo non ci è consentito viaggiare, ma potremo farlo virtualmente grazie a questo nuovo strumento, nell’attesa di poter vivere fisicamente le storie che ci sono piaciute di più. Il viaggio ce lo regala Fisar, e resterà per sempre il ricordo di un anno vissuto eccezionalmente.

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