ALLA SCOPERTA DELLA VALTÈNESI IL VERTICE QUALITATIVO DELLA DOC RIVIERA DEL GARDA CLASSICO

Daniele Acconci

Il Chiaretto della Valtènesi e i rosati d’Italia insieme in Rosautoctono, cinque Consorzi per esaltare il gusto di questo vino speciale.

Nella riviera bresciana del Lago di Garda, un bacino che è caratterizzato da un inusuale clima mediterraneo, c’è una zona dove storicamente ha trovato il suo habitat naturale il Groppello, vitigno autoctono che rappresenta ormai un’autentica rarità ampelografica: basti pensare che al mondo ne resistono solo 400 ettari, coltivati per l’appunto sulle colline della Valtènesi che contornano le coste occidentali del Benàco. Col Groppello, attraverso una procedura che venne codificata dal Senatore veneziano Pompeo Molmenti nei possedimenti dei Brunati a Moniga, in Valtènesi, dal 1896 viene prodotto il Chiaretto, un vino che rappresenta la bandiera del territorio e la cui produzione era diffusa sul territorio fin dal ‘500 con la denominazione “claretto”, stando ai testi dell’illustre agronomo bresciano Agostino Gallo (1499-1570).

[ihc-hide-content ihc_mb_type=”block” ihc_mb_who=”unreg” ihc_mb_template=”3″ ]

Al bicchiere il Chiaretto ha un colore suggestivo, vagamente affine al petalo di rosa, aroma fragrante e floreale, ed un gusto che anticipa nel bicchiere la freschezza della primavera. Il segreto è tutto nelle poche ore di contatto tra il mosto e le bucce delle uve rosse vendemmiate a settembre: nel corso del rito della svinatura notturna, i cantinieri devono sintetizzare in pochi cruciali istanti tutta la loro esperienza, catturando la freschezza ed il temperamento del territorio.

La Valtènesi è una sottozona della Riviera del Garda Classico Doc, come spiega il Presidente del Consorzio Valtènesi, Alessandro Luzzago: Dopo l’unificazione nel 2017 delle due denominazioni precedenti (Riviera del Garda Bresciano e Garda Classico) in una nuova, tutti si impegnano a valorizzare la produzione di Valtènesi, che rappresenta il vertice qualitativo della piramide. Nella Denominazione Riviera del Garda Classico Doc è prevista la produzione di rossi, chiaretti, bianchi, di spumante rosé e del Groppello come vino varietale. Per chi produce Valtènesi, sia nella versione Chiaretto che in rosso, è previsto l’obbligo di riportare in etichetta l’appellazione Valtènesi sopra il nome della Denominazione con dimensione almeno doppia.

Il Sommelier Magazine ALLA SCOPERTA DELLA VALTÈNESI IL VERTICE QUALITATIVO DELLA DOC RIVIERA DEL GARDA CLASSICO

Nel 2019 il Consorzio Valtènesi è stato tra i promotori di Rosautoctono, il nuovo Istituto del Vino Rosa Autoctono Italiano nato a Roma il 26 marzo dalla partnership con altri cinque Consorzi di tutela di grandi rosati Doc italiani da uve autoctone: Bardolino Chiaretto (vitigno Corvina Veronese), Valtènesi Chiaretto (vitigno Groppello), Cerasuolo d’Abruzzo (vitigno Montepulciano), Castel del Monte Bombino Nero / Rosato (vitigno Bombino Nero), Salice Salentino Rosato (vitigno Negroamaro) e Cirò Rosato (vitigno Gaglioppo).

Il Consorzio Valtènesi è stato costituito in Polpenazze del Garda (BS) nel 1998 ed ora ha sede a Puegnago del Garda (BS) a villa Galnica, edificio storico. Alessandro Luzzago ne è il presidente per il terzo mandato consecutivo. L’obiettivo del Consorzio è quello di accreditare Valtènesi come territorio di riferimento qualitativo e laboratorio di innovazione per i vini rosa italiani: Abbiamo intrapreso una strada chiara e inequivocabile – ha spiegato il Presidente – ed abbiamo ormai compiuto una scelta netta a favore del vino rosa come primo descrittore della nostra identità.

[su_box title=”Chiaretti del Garda” style=”noise” box_color=”#5e0230″ title_color=”#fff”] La varietà autoctona Groppello Gentile viene raccolta alla giusta maturazione e sottoposta ad una soffice pressatura. Ciò consente di ottenere vini dal colore molto chiaro (infatti è un’uva povera di antociani) da spiccati profumi floreali (petalo di rosa), fruttati (fragolina di bosco, lampone) ed agrumati (arancia, mandarino, pompelmo rosa) con alcune note dolci e delicate di miele d’acacia e di spezie. La sapidità è molto evidente originata sia dalla varietà Groppello che dal suolo morenico. Possono essere utilizzate come uve complementari la Barbera, il Marzemino, il Rebo ed il Sangiovese fino ad un massimo del 25%. [/su_box]

[su_box title=”I numeri del Chiaretto” style=”noise” box_color=”#5e0230″ title_color=”#fff”] Il Consorzio Valtènesi associa 96 produttori: due terzi dei quali sono imbottigliatori presenti sul mercato con proprio marchio. La superficie vitata è di poco inferiore ai 1.000 ettari, di cui 800 destinati alla produzione di uve a bacca nera per la produzione di Chiaretto e rossi. La produzione complessiva di uva DOC è pari a circa 50 mila q/anno, dai quali vengono prodotti 32 mila ettolitri di vino. La capacità produttiva è pari a 4,6 milioni di bottiglie di cui attualmente sul mercato con la DOC 3,3 milioni. Alla produzione di rosé vengono destinati circa 25 mila quintali di uva, per un totale di 15 mila ettolitri di vino e circa 2 milioni di bottiglie, in costante crescita nell’ultimo triennio. [/su_box]

[/ihc-hide-content]