Daniele Acconci
Il Chiaretto della Valtènesi e i rosati d’Italia insieme in Rosautoctono, cinque Consorzi per esaltare il gusto di questo vino speciale.
Nella riviera bresciana del Lago di Garda, un bacino che è caratterizzato da un inusuale clima mediterraneo, c’è una zona dove storicamente ha trovato il suo habitat naturale il Groppello, vitigno autoctono che rappresenta ormai un’autentica rarità ampelografica: basti pensare che al mondo ne resistono solo 400 ettari, coltivati per l’appunto sulle colline della Valtènesi che contornano le coste occidentali del Benàco. Col Groppello, attraverso una procedura che venne codificata dal Senatore veneziano Pompeo Molmenti nei possedimenti dei Brunati a Moniga, in Valtènesi, dal 1896 viene prodotto il Chiaretto, un vino che rappresenta la bandiera del territorio e la cui produzione era diffusa sul territorio fin dal ‘500 con la denominazione “claretto”, stando ai testi dell’illustre agronomo bresciano Agostino Gallo (1499-1570).