INTERVISTA A PAU ROCA BLASCO DIRETTORE GENERALE DELL’OIV

Enrico Zamboni

Come sta procedendo la messa a punto del piano strategico dell’OIV 2020/2024?
Il piano strategico 2020-2024, approvato durante l’Assemblea generale straordinaria dell’OIV il 19 ottobre 2019, è stato appena pubblicato e sarà implementato nel corso di quest’anno. I suoi obiettivi strategici sono guidati dalle varie sfide che il settore vitivinicolo internazionale attualmente affronta. Integra nel lavoro dell’Organizzazione anche le prospettive per il 2030 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), messi in atto sotto la guida delle Nazioni Unite. Il piano è strutturato attorno a sei assi, ognuno dei quali stabilisce obiettivi specifici. Tre di questi assi si riferiscono alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Gli altri tre sono più strumentali: sviluppo delle linee guida dell’OIV; digitalizzazione, relazioni e riavvicinamento dell’OIV con le varie organizzazioni internazionali come la FAO, il Codex, le Nazioni Unite.

Tra i progetti patrocinati dall’OIV c’è il World Wine Women, l’avventura di quattro studentesse universitarie che hanno deciso di fare un tour enologico mondiale della durata di 6 mesi che le ha portate a toccare 7 Paesi e 57 cantine. Perché l’OIV ha creduto in questo progetto rivelandosi parte attiva in esso?
Nel gennaio del 2019, l’OIV ha ospitato rappresentanti del progetto “World Wine Women”. Questo è un progetto guidato da donne in viaggio per i vigneti del mondo, al fine di conoscere meglio l’ambiente e comprendere il ruolo delle donne in un settore tradizionalmente maschile. Questo progetto riflette il desiderio dell’OIV di promuovere il ruolo delle donne nel mondo del vino e, al fine di dargli visibilità e supporto, è stato promosso sul nostro sito Web. Ma va specificato che non è stato sponsorizzato, in accordo con le nostre regole internazionali. L’OIV dà solo patrocini a conferenze di natura tecnica e scientifica e a competizioni internazionali di vini e spiriti.

Buon umore, organizzazione, spirito avventuroso e grande curiosità. Questi sono i punti di forza delle quattro ragazze del progetto. Come ritiene che queste caratteristiche possano essere utili nella valorizzazione del ruolo delle donne nel mondo del vino?
Come previsto dal piano strategico, l’OIV cerca di “contribuire allo sviluppo sociale e alla riduzione della disuguaglianza nel settore vitivinicolo” attraverso “l’attuazione di sistemi per identificare, misurare e affrontare la disuguaglianza di genere nel settore”. La presenza femminile nel settore vitivinicolo è aumentata: prendiamo ad esempio l’organigramma dell’OIV: Regina Vanderlinde è la terza donna di fila ad essere eletta Presidente! E, in effetti, uno spirito avventuroso è fondamentale per affrontare il futuro con ottimismo. La forza e la capacità di Alexandra Dubar, Alice Bergeras, Atalante Ramé e Louise Douvry nell’organizzare questo progetto è un segno di grande ottimismo.

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Per rimanere in tema “rosa”, l’OIV, da qualche anno, patrocina Le Mondial du Rosé, il Concorso Internazionale dei Rosé del Mondo. I vini rosati hanno un trend positivo di consumo mondiale ormai costante da oltre 15 anni. Come vede lo sviluppo di questa categoria di vini nel prossimo futuro?
Il “Rosé” è una categoria di vini che, insieme allo spumante, ha catturato l’attenzione di molti analisti del settore in questi anni. L’OIV stesso ha studiato questo specifico mercato nel 2015, quando abbiamo pubblicato un rapporto ad hoc. L’interesse per il mercato del vino rosato risiede nel trend positivo di crescita dei suoi consumi, con circa 24 milioni di ettolitri consumati a livello globale nel 2019 (rispetto ai 22 milioni di hl nel 2009 e ai 18 milioni di hl nel 1999). Ancora più interessante è che il suo potenziale di mercato sembra non essersi ancora pienamente espresso: in molti paesi, specialmente nelle Americhe e in Asia, la domanda di vino rosato sta crescendo a un ritmo rapido. Il Conseil Interprofessionnel des Vins de Provence (CIVP) ha recentemente previsto per il 2035 un volume di consumo globale di vino rosato di 30 milioni di hl.

I temi delle Donne del Vino e dei vini rosati sono molto sentiti anche dalla FISAR che, dal 2011, ha avviato il progetto ‘Fisar in Rosa’, con lo scopo di favorire il coinvolgimento del mondo femminile nel settore viti-vinicolo e della ristorazione in un’ottica di pari opportunità. Quale pensa possa essere il ruolo del sommelier in questo percorso di sensibilizzazione?
“I sommelier sono un anello di collegamento molto importante tra il prodotto e il consumatore. È il motivo per cui gli stati membri dell’OIV hanno adottato nel 2014 la definizione internazionale di “Sommelier” e hanno proposto l’istituzione di programmi di formazione per sommeliers. In effetti, i consumatori potrebbero sentirsi a disagio e incerti quando devono decidere nell’enorme gamma di varietà offerte dal vino. Le donne sommelier sono cruciali nel fornire consigli e sicurezza.

Chi è Pau Roca Blasco?

Presidente della Commissione per la Riforma dell’OCM (Comitato Europeo delle Aziende Vinicole, CEEV), Membro del Consiglio direttivo di ECOVIDRIO, Membro dei gruppi permanenti “Vino” e “PAC” della Commissione Europea, Vicepresidente del Comitato per la Internazionalizzazione della Federazione Spagnola delle Industrie Alimentari e delle Bevande (FIAB), Membro del Comitato Internazionale della Confederación Española de Organizaciones Empresariales (CEOE). Dal 2019 è Direttore Generale dell’OIV dopo aver ricoperto i ruoli di Vicepresidente del gruppo di esperti per lo “Sviluppo sostenibile e Cambio Climatico” (ENVIRO) e Presidente del gruppo di esperti “Diritto e informazione del Consumatore” (DROCON).

Che cosa è l’OIV?

L’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV) si definisce come organismo intergovernativo di tipo scientifico e tecnico, di competenza riconosciuta nell’ambito della vigna, del vino, delle bevande a base di vino, delle uve da tavola, delle uve passa e degli altri prodotti della vigna. Nasce il 3 aprile 2001 in sostituzione dell’Ufficio internazionale della vigna e del vino, creato nel 1958, derivato a sua volta dall’Ufficio internazionale del vino creato il 29 novembre 1924. L’Accordo è stato firmato da 35 Stati sovrani ed è entrato in vigore il 1° gennaio 2004. Ad oggi l’OIV è composta da 47 Stati membri ai quali si aggiungono gli Osservatori, rappresentati da Unione Europea, Cina (Città Prefettura di Yantai e la Regione autonoma del Ningxia Hui) e da Associazioni e Federazioni del settore.

 

 

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