In un convegno al Senato, esperti a confronto sulle più recenti evidenze epidemiologiche e cliniche che sottolineano il ruolo protettivo sulla salute di un consumo moderato del vino, soprattutto se inserito in un modello di dieta mediterraneo.
Presso il Senato della Repubblica di Palazzo Giustiniani a Roma si è tenuto il Convegno “Bere mediterraneo. Gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino”.
Vino e Salute, un tema sempre più attuale sul quale ci sono diverse scuole di pensiero, spesso in contrapposizione. A rinfocolare gli animi a questo proposito è stata la notizia relativa alle recenti disposizioni irlandesi sugli health warning in etichetta. Per fugare ogni dubbio occorre fare dei distinguo e informare in maniera scientifica e trasparente, ed è proprio ciò che è accaduto nel corso del Convegno, durante il quale si è dibattuto circa la differenza sostanziale tra vino e bevande alcoliche e sul concetto di consumo moderato e quello di abuso, in relazione alla dieta mediterranea.
BERE IN STILE MEDITERRANEO
Se Tradizione fa rima con Protezione
L’abuso di alcol è estremamente dannoso per la salute e su questo siamo tutti concordi. Diversamente, se un consumo moderato di vino è associato ad un sano regime alimentare, il prodotto Vino può svolgere un ruolo importante di protezione. Parola di letteratura medico-scientifica.
Il Convegno realizzato su iniziativa del Senatore Gian Marco Centinaio ha visto esperti italiani e internazionali confrontarsi sui risultati della review ‘Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Review’, pubblicata sulla rivista internazionale Nutrients, il più recente lavoro scientifico che riassume il punto della situazione sugli effetti derivanti dal consumo moderato di vino. La pubblicazione evidenzia le differenze tra vino e altre bevande alcoliche e conferma che il vino, se consumato con moderazione, non solo non aumenta il rischio di malattie croniche e/o degenerative, ma può apportare benefici soprattutto se inserito in un modello di dieta mediterranea.
Nel corso del dibattito il vicepresidente Centinaio sostiene: “Questa ricerca ha il merito di fornire un quadro chiaro e organico sugli effetti positivi del vino sulla salute umana. In questo modo, essa potrà influenzare il dibattito politico e le decisioni istituzionali in materia di health warning e di promozione dei prodotti enogastronomici di qualità. Questo solido appiglio scientifico ci consentirà infatti di tutelare con maggiore efficacia il vino e, con esso, l’intera dieta mediterranea in ambito europeo e internazionale, a fronte degli attacchi che continuano a subire dai Paesi nordici e dalle stesse istituzioni di Bruxelles”.
La cosiddetta review, ossia, la revisione della letteratura scientifica in materia, ha avuto come obiettivo quello di indagare, alla luce delle più recenti e inconfutabili risultanze, la relazione esistente tra tipologia e quantità di bevanda alcolica ingerita rispetto al calo o all’incremento del rischio di contrarre malattie. Per la valutazione del consumo moderato del vino e gli effetti sulla salute, il gruppo di ricercatori ha selezionato 24 studi scientifici, tramite ricerche su banche dati di letteratura scientifica pubblicati tra il 2010 e il 2022. In particolare, 8 studi riguardavano le malattie cardiovascolari, 3 il diabete di tipo 2, 4 le malattie neurodegenerative, 5 il cancro e 4 la longevità.
Il risultato è una fotografia nitida e minuziosa dell’elemento Vino, in rapporto con le principali patologie dei giorni nostri, come ad esempio le malattie croniche e/o degenerative e, sempre e in ogni caso, in relazione alla dieta Mediterranea, fornendo elementi di viticoltura e svelando gli aspetti biochimici alla base degli effetti positivi dei nutraceutici che esso contiene.
Il vino, infatti, è un’alchimia di proprietà uniche, con una composizione ricca e originale in termini di polifenoli e antiossidanti e un’associazione protettiva tra il consumo di vino da basso a moderato e le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e i disturbi neurologici. Proprio il lavoro di analisi dei dati clinici sugli effetti del vino consumato in quantità moderata, ha fatto rilevare come a tali livelli di assunzione i rischi siano contenuti, mentre i benefici evidenti, soprattutto se inserito in un modello di dieta mediterranea. Il vino, infatti, è considerato una bevanda distintiva della dieta mediterranea che contribuisce ai suoi benefici per la salute, con alcune delle vie biologiche suggerite che coincidono proprio con questo stile alimentare. Un “modo mediterraneo di bere” legato alla longevità, dunque, che prevede un’assunzione moderata di vino in età adulta soprattutto durante i pasti, e che potrebbe rappresentare il modo migliore per diminuire gli effetti tossici dell’etanolo e contemporaneamente aumentare le difese antiossidanti/disintossicanti grazie all’effetto sinergico di un’ampia gamma di componenti bioattivi in grado di modulare le difese dell’organismo e proteggere dalle malattie croniche/degenerative.
Quindi, in alto i calici ma… beviamo con moderazione e consapevolezza, attorno ad una tavola imbandita con i prodotti sani della nostra terra, condividendo quel momento con chi ci vuol bene.
LA PAROLA AGLI ESPERTI. LA SCIENZA A PICCOLI “SORSI”
Eccovi in breve il parere di due esimi professionisti italiani che hanno contribuito con le loro ricerche alla creazione della review ‘Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Review’
Prof.ssa Silvana Hrelia
Professore Ordinario di Biochimica
Coordinatrice Corso di Laurea magistrale in nutrizione Umana, Benessere e Salute
Alma Mater Studiorum-Università di Bologna
Il vino è una matrice complessa, non una semplice soluzione idroalcolica, in quanto contenente una grande varietà di composti diversi, la maggior parte della quale è stata isolata, identificata e studiata con lo scopo di individuare le molecole responsabili di un eventuale effetto benefico sulla salute umana. La composizione fitochimica del vino dipende fortemente dall’interazione tra fattori ambientali, come il “terroir”, che definisce una specifica area geografica, con pratiche enologiche e colturali applicate che, definiscono le caratteristiche uniche di uno specifico vino. In generale, i composti bioattivi del vino includono polifenoli come flavonoidi, catechina, quercetina, antociani e stilbeni come il resveratrolo, a cui si aggiungono melatonina e viniferina (ultimo fitocomponente identificato nel vino, con una capacità fino a 6 volte superiore rispetto al resveratrolo di proteggere la funzionalità endoteliale). Il vino contiene componenti ad azione nutraceutica (termine che deriva dalla fusione tra nutrizionale e farmaceutico) fino a 1,8 g/L!
L’assunzione moderata di vino nell’ambito della Dieta Mediterranea contribuisce a modulare le difese antiossidanti e detossificanti endogene, può contrastare l’effetto tossico del metabolismo dell’etanolo, contribuisce sinergicamente ad ottenere il maggiore effetto protettivo/preventivo.
Prof. Attilio Giacosa
Dipartimento di Gastroenterologia e Nutrizione Clinica
Policlinico di Monza, Monza, Italy
La correlazione tra consumo di vino e salute è oggetto di attenzione da lunga data. Il nostro studio ha rivisitato la letteratura scientifica su questo tema, consentendo di giungere a conclusioni di estremo interesse in termini di salute pubblica.
In primis, si evince che bevendo vino con moderazione si riduce il rischio di malattie cardiovascolari (CV) e in particolare di coronaropatie. Tra I bevitori moderati di alcolici si osserva un effetto protettivo più marcato fra chi beve vino rispetto a chi non lo beve.
- Rispetto agli astemi, chi beve 5-15 g di alcol al giorno manifesta una riduzione del 26% del rischio di malattie CV e una riduzione del 51% del rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, se il consumo di alcol è preferenzialmente dovuto a vino rosso.
- Chi beve abitualmente vino rosso con moderazione manifesta valori glicemici inferiori e una minor frequenza di diabete rispetto agli astemi. Pazienti con diabete che bevono alcol con moderazione, soprattutto vino, hanno meno malattie CV e minor mortalità.
- L’abuso cronico di alcolici incrementa in modo marcato i processi neurodegenerative, ma molti studi dimostrano che il consumo moderato di vino influisce positivamente sul rischio di disturbi cognitivi.
In particolare:
- negli adulti, il rischio di demenza e depressione si può ridurre con il consumo abituale e moderato di vino;
- l’effetto del consumo moderato di vino sul declino cognitivo è pari ad una riduzione del rischio del 28%;
- l’assunzione abituale di moderate quantità di vino nell’età adulta è associata ad un minor rischio di ictus rispetto a chi non beve vino.
- Un aspetto molto delicato per la salute pubblica è la correlazione fra consumo di vino e rischio oncologico. A tale riguardo si deve sottolineare che vi è assoluto consenso scientifico sul ruolo dell’alcol nell’indurre un aumento correlato alla dose del rischio di vari tumori ed in particolare dei tumori di capo e collo, esofago, fegato, mammella, colon e retto. Tuttavia, molti studi di grande qualità scientifica evidenziano come la Dieta Mediterranea, che Include un consumo moderato e abituale di vino durante la vita adulta e preferibilmente durante i pasti, si associ ad una riduzione del rischio oncologico. Il “bere mediterraneo” non influenza in modo apprezzabile il rischio “overall” di cancro.
In sintesi, gli studi epidemiologici dimostrano che l’assunzione moderata di vino nella età adulta e per lo più durante i pasti (2 bicchieri di vino al giorno per gli uomini e 1 bicchiere per le donne) così come accade nei Paesi Mediterranei, favorisce la longevità, riduce il rischio di malattie cardiovascolari, di diabete e di disturbi cognitivi e non influenza apprezzabilmente il rischio di cancro, eccezion fatta per le donne con storia personale o familiare di cancro della mammella.
In ultimo, gli studi medico scientifici confermano un dato confortante per gli amanti del nettare degli dei: coloro che bevono vino con moderazione possono continuare a farlo!
L’ISTITUTO PER LA RICERCA SU VINO, ALIMENTAZIONE E SALUTE
Una nuova realtà scientifica per una maggiore consapevolezza
In occasione del Convegno è stato presentato un nuovo ambizioso progetto, l’“Istituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute”, un’associazione no profit con a capo il Prof. Luigi Tonino Marsella, del Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Roma Tor Vergata. Gli obbiettivi che l’organizzazione si prefigge sono rilevanti:
- promuovere e favorire la diffusione di contenuti riguardanti la Dieta mediterranea e il consumo moderato e consapevole del vino,
- consigliare la corretta alimentazione che salvaguardi la salute e il benessere della popolazione,
- tutelare la preziosa cultura del territorio.
L’Istituto avrà un sito internet (www.istitutoperlaricercavinoalimentazionesalute.it), contenitore di informazioni, studi, analisi su vino, alimentazione e salute, derivanti da confronti, dibattiti e collaborazioni con istituzioni scientifiche a livello nazionale e internazionale.
Anna Beccaccini
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