Intervista al nostro Associato Rino Sauta, appartenente alla Delegazione Fisar Alessandria-Asti, una personalità dall’animo artistico e versatile.
Sommelier, fotografo, scultore, appassionato d’arti grafiche e uno dei maggiori collezionisti europei di cavatappi, raccontaci com’è nata questa passione?
La passione e la creatività mi accompagnano da sempre, provenendo dal settore del marketing ho cercato di coniugare i miei interessi e portare questa passione anche nel mondo del vino. Infatti, le mie opere hanno preso una direzione ben precisa che è quella di comunicare il vino attraverso le mie capacità artistiche, come risulta evidente da alcune creazioni. Da circa trenta anni colleziono cavatappi ed oggetti che raccontano la storia del sommelier.
Hai anche partecipato al nostro concorso “Progetta la tessera Fisar”. E’ stata un’esperienza interessante?
Ho partecipato al concorso nel 2018 ed è stata un’esperienza bellissima, che ha messo in evidenza, soprattutto, la possibilità che la Fisar dà ai suoi associati di poter partecipare attivamente alla vita della Federazione e di potersi esprimere non solo per commentare dei vini ma anche per far emergere lati nascosti, virtù e capacità di ognuno di noi. Così mi sono lanciato in questo concorso ed ho inviato 3 opere, una di queste è arrivata al 2° posto, con mio grande orgoglio.
La tua arte ti influenza mentre fai un servizio da sommelier? O viceversa?
Sono sempre attratto dai dettagli particolari come l’estetica di una bottiglia, il perlage o la forma di un calice. Li noto, tant’è che alcuni di questi dettagli mi ispirano e magari parte l’immaginazione che mi spinge a creare un’opera dedicata a quel particolare vino o a quel dettaglio. Quindi, direi proprio sì! Fare il sommelier è fonte di continui stimoli creativi. L’ispirazione, inoltre, mi viene spesso anche dal paesaggio, del resto vivendo tra le colline dell’Alto Monferrato in Piemonte viene quasi naturale lasciarsi trasportare da tanta bellezza.
Progetti per il futuro?
Attualmente sto ristrutturando un vecchio fienile qui nell’alto Monferrato; dove poter esporre le mie opere, la collezione di cavatappi, di tastevin, di tagliasigari (fine ‘800) come quelli fatti a forma di bottiglia di champagne che le principali maison donavano ai clienti importanti. Le persone potranno venire a degustare i vini del territorio magari bottiglie con etichette personalizzate da me. Ho anche un altro progetto, indubbiamente ambizioso, che è quello di portare in giro per l’Italia, nelle varie manifestazioni, le mie opere.
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