A riuscirci è toccato a Patrick Zanon, 26 anni, sommelier Fisar dal 2017 e Associato della Delegazione di Vicenza, che il 02 maggio 2021 ha inaugurato la sua nuova enoteca “Patrick’s Winery” a Cittadella (PD).
Patrick, come è arrivata questa opportunità?
L’idea di aprire un’enoteca è nata ancora prima di concludere il corso sommelier, ed è diventata finalmente palpabile alcuni mesi fa, quando mi è stata presentata l’opportunità concreta.
Avevi già maturato esperienza nel settore?
Sì, avevo già lavorato in più enoteche. Inoltre, i servizi svolti per Fisar e le esperienze vissute in questi ultimi anni mi hanno dato veramente tanto in termini di stimoli e di conoscenze.
Hai lasciato un posto di lavoro fisso, quindi è facile pensare che la tua non sia stata una decisione facile da prendere, ma sia stata il frutto di una lunga riflessione.
In un periodo dove il posto fisso sembra qualcosa di irraggiungibile, con un mutuo sulle spalle per la casa e in pieno Covid… sì, è evidente che ci ho pensato a lungo. Molto a lungo, direi.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto a mollare tutto per imbarcarti in questa nuova avventura? Quali sono stati all’inizio i tuoi dubbi, le tue paure e magari le difficoltà che hai incontrato?
Ho sempre creduto nelle mie capacità e sono sempre stato determinato a lasciare un segno; quindi non ho mai avuto paura di fare ciò che gli altri guardano con mille preoccupazioni o ansie. Chiaro, so di rischiare, ma so anche che mi si è presentata una grandissima opportunità e non ho voluto lasciarmela scappare. In futuro, altrimenti, avrei avuto mille rimpianti.
Dicevamo delle difficoltà…
All’inizio la cosa più difficile è la mancanza di tempo e di confronto, dato che parto da solo. Chi ha un socio magari ha più problemi a decidere quando le idee sono contrastanti, ma almeno ha altre idee. Nel mio caso, non potendo essere ovunque, ho scelto quasi tutto da solo.
Come hanno accolto i tuoi genitori e le persone più care a te vicine questo tuo nuovo progetto?
I miei hanno sempre un po’ tirato indietro, non perché non credessero in me, ma perché mi vedono impegnato in contemporanea su più fronti e temono che possa perdere la bussola. Ho dovuto rassicurarli e alla fine loro sono stati i primi sostenitori, insieme a mia sorella, al suo ragazzo e qualche amico. Per me è stato importante.
Sei sempre stato un ragazzo ambizioso. Quali sono ora le ambizioni legate alla tua enoteca?
L’ambizione è quella di diventare un punto di riferimento per i tanti che amano il vino. Per riuscirsi, punterò sull’onestà e sulla passione. Mi piacerebbe creare un gruppo di degustatori ufficiali. Insomma, ho tante idee…
Che tipo di impronta hai dato al tuo locale?
Per il locale ho pensato di puntare sul prodotto e l’accoglienza. Per i vini, i veri protagonisti, ho puntato principalmente su piccoli produttori, che credono in vini puliti, precisi ed equilibrati.
Insomma, sei pronto.
Sì, ho solo 26 anni e sono felice di essere così giovane. Anche perché così ho più tempo per sbagliare e per imparare.
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