Home Il Sommelier Magazine n4 2020 PROSECCO, CHE NUMERI!

PROSECCO, CHE NUMERI!

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Ugo Baldassarre

Senza ombra di dubbio, tra tutte le doc interregionali il Prosecco Doc merita un posto a sé, sia per incidenza nel panorama generale, sia per importanza strategica ed economica.
I suoi numeri disegnano una curva iperbolica. Anche quando gli altri mercati danno segni di stanchezza la sua crescita non si arresta, neppure in un anno così particolare, come quello che volge al termine. Nel 2020, infatti, la produzione si attesta su 3,9 milioni di ettolitri e l’imbottigliato, calcolato – dati forniti dal Consorzio Prosecco Doc – sulla proiezione dei dati dei primi 10 mesi, vede ancora una crescita dello 0,3% rispetto al 2019 che, a sua volta, aveva già marcato un incremento di quasi il 5% rispetto al 2018. La produzione attuale è di circa 401,3 mln di bottiglie ma il numero, a fine anno – sulla base di una stima attendibile che tiene presente anche circa 13 milioni di bottiglie di Prosecco Spumante Rosé da produrre nei prossimi due mesi – dovrebbe attestarsi anche oltre i 500 mln di bottiglie.

Il Sommelier Magazine PROSECCO, CHE NUMERI!

Per il prossimo 2021, considerata l’ulteriore spinta rappresentata proprio dallo Spumante Rosé, è facile stimare un ulteriore sensibile aumento di produzione. Il fatturato 2019 è di 2,4mld di euro, la forza lavoro è quella che ruota intorno a 11.460 viticoltori, 1.192 aziende vitivinicole, 347 case spumantistiche. Provate allora ad immaginare quali altri numeri, anche fuori dall’Italia, possano essere alimentati dalla commercializzazione di un vino che può vantare il 77,8% delle vendite nell’export. A proposito di export: il consumatore di Prosecco parla inglese. Infatti i primi due mercati esteri, nell’ordine, sono il Regno Unito, con circa il 27,1% dell’export, seguito dagli USA, col 23,3%. Seguono Germania, Francia, Svezia, Belgio, Svizzera, Austria, Polonia e Canada.

Il primo Disciplinare della Doc Prosecco, relativamente recente, risale al 2009. Da allora si sono succedute diverse modifiche: l’ultima, quella del 31 luglio di quest’anno, si è resa necessaria per regolamentare il neonato Prosecco Spumante Rosé. L’area vitata, vastissima, di gran lunga la più estesa dell’intero stivale, può contare su quasi 25mila ettari, distribuiti tra Friuli, per circa 5mila ettari, e, per i restanti 20mila tra le cinque province venete di Treviso, Vicenza, Belluno, Venezia e Padova. Il disciplinare sancisce una resa massima di 180 quintali/ha per i vitigni a bacca bianca delle tipologie Prosecco, Prosecco spumante e Prosecco frizzante, la cui base ampelografica vede trionfare il vigoroso e produttivo vitigno Glera, con eventuale saldo di altre uve, da sole o congiuntamente, nel limite massimo del 15%.

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