La Scolca guarda lontano – Intervista a Chiara Soldati

Il Sommelier Magazine La Scolca guarda lontano - Intervista a Chiara Soldati

Chiara Soldati , intraprendente produttrice vitivinicola e donna del vino, è alla guida della Tenuta La Scolca, rinomata azienda situata sulle colline di Gavi, un piccolo paese sulle montagne dell’Appennino in provincia di Alessandria in Piemonte. Sono passati cento anni da quando nel 1919 nasceva la Scolca: una lunga storia di famiglia, di tradizione e di vino, che Chiara, quarta generazione, con competenza e passione oggi porta avanti insieme al padre Giorgio, riscuotendo molto successo. E’ ambasciatrice nel mondo di un grande vino bianco italiano, il Gavi prodotto dal vitigno autoctono Cortese, che ha ottenuto la DOC nel 1974 e la Docg nel 1998.Sia i  vini bianchi fermi che gli spumanti metodo classico, tra cui le bollicine millesimate D’Antan, sono l’ espressione massima di un’azienda moderna che guarda al futuro con lungimiranza, sapendo coniugare abilmente la tradizione e l’innovazione. Il Black Label Gavi dei Gavi, è diventato un must, una nicchia d’eccellenza che si trova nelle migliori tavole a livello internazionale, apprezzato per la sua freschezza, eleganza e raffinatezza ed è rappresentativo di un terroir unico, dal grande potenziale enologico. Chiara, attenta osservatrice della società in evoluzione, di vasti interessi intellettuali, con la sua determinazione e tenacia a “guardar lontano“, questo è il significato della Scolca in dialetto, è riuscita a raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, raggiungendo una produzione di quasi un milione di bottiglie di assoluta qualità che vengono esportate in oltre 40 Paesi.Il Sommelier Magazine La Scolca guarda lontano - Intervista a Chiara Soldati

E’ d’obbligo chiederle come sta vivendo la sua azienda questo difficile periodo di emergenza Corona Virus?
La Scolca non si ferma e prosegue le acquisizioni di nuovi ettari di terreno, a completare gli investimenti in tecnologia ed il restyling della zona accoglienza.
La campagna ha i suoi ritmi e va avanti anche in questo momento difficile adesso in vigna è tempo di potatura e di legatura e sulle piante stanno cominciando a nascere le prime gemme e noi, come ogni anno, portiamo avanti tutte le operazioni necessarie, certo con tutte le precauzioni adottate per garantire la sicurezza di chi lavora. Anche in cantina seguiamo tutte le attività necessarie come travasi o rimontaggi, e ci prendiamo cura del nostro vino per garantire i nostri standard di eccellenza sempre e comunque. E’ cruciale mantenere anche in questa fase difficile un costante rapporto di collaborazione con i propri partner su tutti i mercati e in ogni canale di vendita.
Abbiamo scelto di sostenere il canale horeca con consegne gratuite e incentivato tutti i nostri clienti abituati all’acquisto diretto in cantina ad utilizzare la modalità e-commerce senza costi aggiuntivi perché ci teniamo che anche in questo momento si possano mantenere abitudini semplici, come bere un buon bicchiere di vino, per recuperare un senso di normalità e di piacere da condividere con i propri cari.
La mia famiglia produce vino da 100 anni, siamo abituati a reagire con forza, coraggio e spirito di sacrificio ad ogni tipo di difficoltà, ma soprattutto con pensieri lunghi e sarà così anche questa volta. Fare impresa ai tempi duri del Covid 19 non è semplice è una grande spinta a ripensare il nostro business a migliorarci come persone e come imprenditori. Il mio pensiero in questo mese è andato ai nostri agenti, agli amici ristoratori ed enotecari, agli albergatori, a come fare sistema e trovare strategie di supporto appena sarà finito il lockdown. Queste azioni sono la concreta risposta per salvaguardare il presente e costruire il futuro evitando il collasso totale e irrimediabile dell’intero settore. Siamo abituati a lavorare in team e solo uniti riusciremo realmente a rialzarci e creare un grande futuro italiano dopo l’emergenza internazionale.

La ristorazione, il turismo e l’industria vinicola sono i settori più colpiti dal punto di vista economico nel nostro Paese, a causa del lockdown. Quali misure dovrebbero adottare le aziende vitivinicole per affrontare l’impatto Corona Virus per poter sopravvivere alle difficoltà contingenti?
Abbiamo scelto di supportare il canale horeca con consegne gratuite e incoraggiato i nostri clienti abituati ad acquistare direttamente in cantina ad utilizzare l’e-commerce, senza costi aggiuntivi. Vogliamo che, anche in questo momento straordinario, tutti possano mantenere le abitudini semplici, come bere un buon calice di vino, per recuperare un senso di normalità e piacere da condividere a casa con i propri cari. Stiamo studiando strategie per sostenere il settore Horeca in questo difficile momento

Il Sommelier Magazine La Scolca guarda lontano - Intervista a Chiara Soldati  Come vede il futuro breve periodo per il mondo enogastronomico italiano?
L’Italia ha potenzialità di ripresa ma se verranno attuate le giuste azioni. Il rilancio economico va fatto con riaperture graduali, piani di settore e investimenti di medio periodo.

Cosa serve all’Italia e nello specifico al settore enogastronomico?
Necessita una politica lungimirante che premi l’imprenditoria coraggiosa, che sappia gestire le transizioni e che sappia formare le nuove competenze, una politica che semplifichi burocrazia e renda competitivi.
La pandemia è stato un evento del tutto inatteso e che sta mettendo a dura prova le economie nazionali ed anche gli equilibri che negli ultimi decenni si erano consolidati.
Questa situazione potrebbe essere la fine della globalizzazione e vedere un ritorno ai nazionalismi. l’Italia è uno dei Paesi che maggiormente ha beneficiato dalla globalizzazione. La tecnologia spingerà verso maggiore globalizzazione, i nazionalismi freneranno il ritorno all’espansione. Il problema sarà dover affrontare di disporre e dotare i locali delle dotazioni sanitarie essenziali e affrontare il cambiamento delle abitudini. A mio avviso continueremo ad assistere ad uno sviluppo del wine e food delivery.

Cosa penso delle misure italiane che sono state presentate?
Le risorse sono rilevanti, ma temo che i tempi lunghi di erogazione per famiglie e imprese vanificheranno di fatto il programma di finanziamento. Fare aspettare tutti gli imprenditori che stanno soffrendo ipotizzando lunghe istruttorie creditizie, burocrazia a più livelli significa, secondo me, non dare risposte adeguate all’emergenza economica in corso. Nella conversione in Parlamento e nei decreti attuativi spero si possano introdurre miglioramenti sostanziali.

Cosa pensa della cosiddetta fase 2?Il Sommelier Magazine La Scolca guarda lontano - Intervista a Chiara Soldati
Auspico un dialogo concreto che coinvolga le parti sociali e le necessità di tutti i settori economici e produttivi. Necessita una visione d’insieme con strategie che guardino anche al medio periodo

Quale ricetta propone?
Il rilancio economico fatto a sua volta di riaperture graduali, piani di settore e investimenti di medio periodo, aiuti alle imprese e semplificazione della burocrazia. Serve una nuova crescita, far risalire il Pil. Le imprese sono gli attori principali, ma da soli non ce la facciamo serve un pubblico forte moderno, più snello.

Sappiamo che l’export ha subito un arresto incredibile, pensa che l’utilizzo di strumenti digitali da parte delle aziende saranno un valido aiuto per una futura rinascita delle attività comunicative e commerciali?

Storicamente, il business del vino è sempre stato tra le attività più resilienti durante le recessioni globali. Mai prima d’ora la reazione a questa difficile situazione è stata così diversa nelle varie aree del mondo.
Stiamo osservando come ogni paese stia affrontando la crisi con un approccio e una mentalità diversa. Tutti stanno vivendo e lavorando in condizioni insolite, ed ognuno ha bisogno di vicinanza, empatia e supporto e le attività digitali ci assicurano di mantenere i contatti. Per questo per ciascun paese deve sviluppare strategie di business specifiche.
Durante le recessioni economiche quello che cambia solitamente è il modello di distribuzione motivo in più per incrementare visibilità. L’impatto della pandemia Covid-19 sarà diverso
rispetto alle recessioni passate. Alcuni produttori riusciranno a mantenere le vendite ad un buon livello, mentre altri avranno un calo importante.
La sensazione è che le vendite on-premise legate ai bar, ristoranti o enoteche cambieranno, mentre le vendite off-premise per il consumo domestico e quindi anche gli ordini online aumenteranno. Il consumo di vino è diverso nei vari mercati, come emerge dalle tendenze globali che abbiamo analizzato in questo periodo: cambiamenti demografici, consumatori più maturi che hanno ovviamente un modo diverso di bere vino rispetto ai consumatori più giovani.

Il Sommelier Magazine La Scolca guarda lontano - Intervista a Chiara Soldati  In passato ha ricoperto e tuttora ricopre incarichi di responsabilità in istituzioni culturali e imprenditoriali ed è stata Presidente del Movimento Turismo del Vino Piemonte lavorando per un progetto di sviluppo per l’enoturismo. Quale sarà il futuro di questo comparto post Corona Virus in una regione straordinaria come il Piemonte?
È un momento terribile, ma un approccio ottimista genera fiducia in sé stessi, nello staff e nella nostra attività. Sii proattivo sui social media; rimani in contatto con i tuoi wine lovers ed enoturisti; rimanere concentrati, per quanto possibile, sul futuro, quando questa crisi sarà finita. Non sarà facile, ma importante è riuscire a superare lo spettro del Covid-19 con una prospettiva verso il futuro.
Stiamo lavorando ad una nuova offerta turistica a La Scolca. Quest’anno ci aspettiamo una crescita del turismo italiano, ma speriamo di accogliere presto di nuovo anche gli appassionati di vino internazionali. Quando la situazione sarà tornata alla normalità – può essere fra 2 mesi, 6 mesi o 12 mesi – sarà importante vedere i frutti di questo lavoro, in modo da essere preparati ad una ripartenza.

Quando il distanziamento sociale sarà allentato, ci troveremo in un mondo cambiato dal punto di vista socio-culturale ed economico. Si potrà tornare alla normalità? Secondo lei qual è il messaggio per le nuove generazioni?
Non nascondo una grande preoccupazione per la situazione economica italiana e per il futuro della ristorazione italiana. Comprese le nuove misure a cui dovranno far fronte tutti gli operatori Horeca. Il settore necessita risposte forti dal Governo. Dovremo fare sistema ed essere coesi nel chiedere strumenti finanziari adeguati a ripartire
In termini di abitudini d’acquisto in questo momento di quarantena, i consumatori stanno utilizzando il canale online per i loro acquisti. Anche dopo il lockdown ricercheranno più autenticità e non vedranno l’ora di poter fare delle nuove esperienze culinarie preferendo i delivery a casa.