Notizia inviata dalla Delegazione Fisar di Pavia
Siamo in una calda serata di luglio ed è davvero da un bel po’ che noi di FISAR Pavia non ci troviamo per un evento di Delegazione.
La felicità di ritrovarsi dopo tanto tempo è molta, come molte sono le aspettative per una degustazione che si preannuncia ricca di sorprese.
A fine serata le aspettative di tutti saranno ampiamente superate!
Gli ingredienti di un evento tanto straordinario sono gli Associati di una Delegazione FISAR con tanta voglia di condividere una nuova esperienza di degustazione, l’accoglienza della Locanda del Ticino (una bocciofila storica a due passi dal Ponte Coperto di Pavia), le birre strepitose di Le Baladin ed una storia incredibile.
In un contesto come questo non poteva ovviamente mancare un ospite d’eccezione: Teo Musso, il Deus Ex Machina della produzione birraria artigianale italiana.
Parlare di Teo senza dire qualcosa che non sia già stato detto è quasi impossibile. La nostra sensazione è semplicemente che sia una persona senza limiti e che questo fatto rappresenti, altrettanto semplicemente, la chiave del suo meritatissimo successo. Mille vite in una
Insieme a Teo, poi, ci sono le “birre” Le Baladin, per le quali il virgolettato è d’obbligo perché tutto quello che l’immaginario collettivo racchiude nel concetto di birra non ha nulla a che vedere con l’esperienza di questa sera. Teo si diverte a stupire e noi siamo contenti di essere stupiti e di divertirci insieme a lui.
Iniziamo con un Beer Hugo, una reinterpretazione del famoso cocktail dove la base è la storica blanche Isaac. Si prosegue con la Opera, stile e personalità quasi senza schiuma ed una genesi appassionante. Passiamo quindi alla Nazionale, una Blond Ale a filiera chiusa, cioè realizzata solo con ingredienti prodotti in Italia, luppolo incluso. Poiché stiamo parlando di birre nate a pochi passi dalle cantine delle Langhe e del Roero, non possiamo farci mancare la Metodo Classico (avete capito bene!), prodotta con un metodo di rifermentazione in bottiglia molto simile a quello applicato al mondo enologico, per proseguire con la Lune 2016, affinata in legno e concepita per l’invecchiamento. Chiudiamo con un altro cocktail: il Beermouth & Tonic che, ça va sans dire, si basa su un Vermouth prodotto con la birra.
La serata è volata ed è quasi arrivato il nuovo giorno; ci salutiamo con la convinzione che “se puoi sognarlo, puoi farlo”.







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