INTERVISTA A DONATELLA CINELLI COLOMBINI,
LA PIONIERA DELL’ENOTURISMO ITALIANO CI SVELA
LE SUE PAURE E LE POSSIBILI STRATEGIE PER LA RIPRESA
Mariella Dubbini
Lei, nel 1993, ha ideato “Cantine Aperte” e fondato il “Movimento Turismo del Vino” intravedendo con lungimiranza le grandi potenzialità del turismo enogastronomico. Oggi, come ritiene possa essere superata, per il settore, la triste crisi economica causata dagli effetti del Covid-19 e quali strategie possano essere attuate per la ripresa dei consumi e del turismo?
Il futuro è preoccupante, soprattutto per la Toscana caratterizzata da turismo internazionale. La prima criticità da gestire è la sicurezza dei lavoratori. Nella mia azienda nessuno si è ammalato. Nella provincia di Siena, a fine aprile, sono stati riscontrati un massimo di sette casi positivi al giorno. Se dovessi aprire le porte al turismo come potrei garantire l’incolumità dei miei dipendenti e collaboratori? Come datore di lavoro ho il dovere di salvaguardare prima di tutto la loro salute. Se il contagio dal Covid-19, come previsto dal decreto Cura Italia, è riconosciuto come infortunio sul lavoro come posso assumermi il rischio ed espormi a possibili azioni di rivalsa e di responsabilità penale? Abbiamo attivato il protocollo di sicurezza anti-contagio, ma anche rispettare tutte le misure potrebbe non bastare. Ritengo quindi conflittuale poter conciliare la salute dei miei dipendenti con l’accettazione del turista e chiedo informazioni chiare e tempestive, perché il turismo si costruisce con mesi di anticipo. In ogni caso, anche qualora decidessi di accettare il rischio, dovrei assumermi l’onere dei maggiori costi di gestione dovuti all’applicazione delle norme a fronte del dimezzamento delle entrate. Molte imprese di turismo e ristorazione non riapriranno per limitare i rischi e le perdite. Dopo la salute questa è la seconda grande criticità. Per scacciare lo spettro della povertà, della perdita di lavoro, dell’essere costretti a non riaprire più, serviranno strumenti di sostengo del reddito alle famiglie e incentivi alle imprese per sostenere l’occupazione.