Abruzzo e Marche, due regioni un vitigno: il Pecorino

Le Delegazioni Fisar L’Aquila e Fisar Castelli di Jesi si incontrano online per un fantastico viaggio virtuale tra l’Abruzzo e le Marche: giovedì 29 aprile 2021 ore 18.30

Un evento speciale dedicato al Pecorino: vitigno diviso dai confini regionali, ma condiviso nelle tradizioni e nella storia dei vignaioli dell’areale di produzione: Storia di un vitigno diviso e condiviso: il Pecorino

Dopo la disfida dei Castelli del vino, frutto della collaborazione tra Castelli di Jesi  e Roma e Castelli Romani,  si torna in pista con una nuova competizione questa volta tra Castelli di Jesi e L’Aquila.

Argomento del contendere un antico vitigno del centro Italia: il Pecorino, a rischio di estinzione perché poco produttivo.

Originario dei Monti Sibillini, secondo il Bollettino Ampelografico del 1875, è il vitigno italico a bacca bianca fortunosamente ritrovato in alcuni filari semi abbandonati di Trisungo e Pescara del Tronto, frazioni del comune di Arquata del Tronto.  Da questi luoghi, oggi ricoperti da boschi e prati, è partita negli anni Ottanta la riscoperta del Pecorino.

Provate a cercare sulla cartina Arquata del Tronto e comprenderete come il territorio fosse predestinato a raccontare una storia così intricata.

Situato nella zona pedemontana dell’Appenino Centrale l’arquatano si allunga ai bordi della vecchia strada consolare Salaria, che unisce il Tirreno all’Adriatico. Paese dall’anima transfrontaliera, Arquata è l’unico comune d’Europa che si estende a cavallo tra due aree naturali protette: il Parco nazionale dei Monti Sibillini a nord e il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga a sud. A nord ovest il Monte Vettore, protagonista delle note vicende sismiche del 2016, e il passo Forca di Presta che sbuca sulla piana umbra di Castelluccio, a sud ovest i paesi laziali di Accumoli e Amatrice, a sud le cime della Macera della Morte e Pizzo di Svevo segnano il confine con l’Abruzzo: in una manciata di chilometri si intersecano quattro regioni.

Negli anni Ottanta il giovane Leonardo Seghetti, professore di chimica all’Istituto Tecnico Agrario di Ascoli Piceno, eseguì e seguì tutte le analisi e le fasi della sperimentazione, incluse le prime “prove di damigiana”: chi meglio di lui potrebbe raccontarci questa storia?

 

Interverranno:

  • Leonardo Seghetti, docente di chimica agraria e trasformazione dei prodotti alimentari
  • Nicola D’Auria, Presidente Movimento Turismo del Vino
  • Giulia Cataldi Madonna – Azienda vinicola Cataldi Madonna – Ofena (AQ)
  • Concezio Marulli, enologo dell’Azienda Agricola Ciccio Zaccagnini – Bolognano (PE)
  • Simone Capecci – Azienda Agricola Simone Capecci – San Savino (AP)
  • Tenuta Cocci Grifoni – Ripatransone (AP)

La partecipazione all’evento è gratuita, ma è richiesta la prenotazione. Per ricevere il link e accedere alla piattaforma Go ToMeeting occorre inviare un messaggio ad uno dei seguenti recapiti:

Angela fisaraquila@gmail.com – 328 8547210

Corrado info@fisarcastellidijesi.it – 338 8510934

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