Sulle strade che portano al borgo la fitta coltre di nebbia che avvolge le vigne, ormai vestite dei colori autunnali, cede il passo, in un attimo, ad un sole tiepido e luminoso che fa brillare i tetti di Montalcino, pronta all’annuale esposizione dell’anteprima del suo figlio più famoso: il Brunello.
Benvenuto Brunello è arrivato dunque alla 30° edizione Dieci giorni di anteprima che prendono il via nel complesso di Sant’Agostino sede del “Tempio del Brunello”, progetto recentissimo di promozione della cultura e del vino di Montalcino, con la presentazione alla stampa nazionale ed estera della prossima uscita dell’annata 2017, della Riserva 2016 del Rosso di Montalcino 2020(e alcuni 2019), Moscadello e Sant’Antimo.
Le particolarità di queste edizione sono principalmente due: la collocazione temporale dell’evento, che è stato anticipato di 3 mesi rispetto alla consueta kermesse di febbraio e l’assegnazione delle” stelle “che, da quest’anno, saranno aggiunte soltanto tra 12 mesi a novembre in modo che i vini siano pronti per essere giudicati.
Per quanto riguarda la parte prettamente gustativa, per l’annata 2017 possiamo dire che non c’è stata uniformità nella valutazione dei vini data la particolarità climatica. Un’annata molto calda e siccitosa che non si è fatta mancare nemmeno una gelata di fine aprile e quindi decisamente difficile da gestire. La maggior parte dei produttori ha fatto, come di consueto, un ottimo lavoro arrivando in alcuni casi ad un prodotto più fresco, pronto ad essere bevuto anche nei dintorni dell’oggi e in altri ad un prodotto che deve farsi attendere pazientemente ad consuetudinem nei meandri delle cantine.
Per quanto riguarda la Riserva si è sentita la spinta dell’annata prodigiosa del 2016 da molti considerata una delle migliori di sempre.
Degna conclusione della giornata la cena di gala per stampa, operatori e alcuni produttori curata da Carlo Cracco che ha posato anche la piastrella celebrativa della vendemmia 2021 nella bellissima Piazza Garibaldi.
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