Dal diario di una Sommelier: gignit et humores melius vinum meliores.

Cari amici, colleghi, lettori, oggi non vi racconterò della splendida manifestazione tenutasi a Roma lo scorso 10 Ottobre presso le Officine Farneto, non vi parlerò della Guida essenziale ai Vini d’Italia 2021 di Daniele Cernilli – Doctor Wine – né tantomeno dei 300 vini, delle oltre 100 selezionatissime cantine, né degli assaggi o dell’ottima organizzazione, anche perché le splendide immagini raccontano alla perfezione l’evento e l’atmosfera…vi racconterò semplicemente di noi, di noi Sommelier, Sommelier Fisar.

E’ sabato mattina, camicia stirata, metto i gemelli, smoking, papillon…alt rewind…il gatto! Questa volta il cibo glielo servo in smoking mentre mia figlia se la ride. Valigetta spolverata, tastevin lucidato, auto e via, sembra trascorso un secolo dopo il lungo lockdown, ma non è così, marzo è solo “pochi mesi fa”.

Mentre guido verso le Officine Farneto, sono malinconica e perplessa ma d’improvviso esco dalla galleria, il sole romano mi accoglie e lo Stadio Olimpico – che mi sovrasta – sembra farmi l’occhiolino e dirmi “Vai poi arriverò anche io, non temere, vai!”.

Procedo, scendo dall’auto e meraviglia delle meraviglie: quasi 50 di Noi. Wow quanti bellissimi Sommelier Fisar in divisa, eleganti e professionali come sempre. Siamo 49 ma sembriamo 1000 provenienti non solo dalla Delegazione Fisar Roma e Castelli Romani (21 Sommelier), ma anche dalla Delegazione di Viterbo (7 Sommelier), de L’Aquila (7 Sommelier), di Teramo (4 Sommelier), Manziana –Bracciano (4 Sommelier) di Civitavecchia (3 Sommelier) Sabaudia (2 Sommelier) Ostia-Fiumicino (1 Sommelier) che hanno collaborato con la Delegazione romana per questo evento autunnale firmato Doctor Wine.

Sorrido e mi sento fiera sotto la mia mascherina. Già, le tanto discusse mascherine che ci hanno fatto riscoprire il valore dei nostri sguardi…e non solo, incrocio visivo obbligato, con alcuni si lavora insieme da tempo e al primo sguardo ci si riconosce. Mi sento una scolaretta col grembiule nuovo. In alcuni Sommelier percepisco il mio stesso stato d’animo, un gorgoglio di agitazione, perplessità, entusiasmo, incredulità e tanta passione per questo lavoro.

Ecco ciò che volevo raccontare, semplicemente emozioni…le emozioni che precedono un servizio “oggi”.

La giornata vola via velocemente, all’insegna, della sicurezza, dell’entusiasmo e anche della curiosità degli astanti. Ricominciare così, con un evento enologico di tale importanza e che ha richiesto uno sforzo organizzativo notevole è stato, credetemi, bellissimo.

Salgo in macchina, ormai è sera, 200 metri ed eccolo lì di nuovo l‘Olimpico illuminato ed imponente, stavolta sorride e sembra dire “Orie’ te l’avevo detto io”.