INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER UNA VITICOLTURA SOSTENIBILE: IL PROGETTO LIFE VITISOM

INTERVISTA A PAOLO MULOTTO

Laura Grossi

L’innovazione nella viticoltura si realizza anche grazie alla promozione di un utilizzo ragionato dei concimi organici, per migliorare la qualità del terreno e il benessere delle viti, diminuendo l’impiego dei concimi chimici. Promuovere una gestione sostenibile del suolo in viticultura – attraverso la sperimentazione di una tecnologia per la concimazione organica del vigneto – rappresenta il cuore del progetto Life Vitisom, che ha preso il via nel luglio 2016 e si è concluso nel dicembre 2019. Ne abbiamo parlato con Paolo Mulotto, assegnista di ricerca per tale progetto.

Il Sommelier Magazine INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER UNA VITICOLTURA SOSTENIBILE: IL PROGETTO LIFE VITISOM

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Come nasce il progetto Life Vitisom e con quali obiettivi?
Nasce dall’esigenza di contrastare il fenomeno dell’erosione della sostanza organica in vigneto, legato a un’intensificazione dell’utilizzo del suolo in viticoltura. Gli obiettivi sono molteplici: da un approccio più sostenibile della gestione del suolo in viticoltura migliorandone la struttura, il contenuto di sostanza organica e preservandone la biodiversità, allo sviluppo di prototipi innovativi per la concimazione organica a rateo variabile in vigneto.

Quali realtà e partner coinvolge il progetto Life Vitisom?
Il progetto coinvolge diverse realtà viticole di alcune regioni italiane (Lombardia, Marche, Toscana e Veneto) e vede la partnership tra l’Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali (coordinatore Professor Leonardo Valenti e Project Manager dottoressa Isabella Ghiglieno), il Consorzio Italbiotec, l’Università degli Studi di Padova, tre aziende operanti nel settore vitivinicolo (Guido Berlucchi, Castello Bonomi Tenute in Franciacorta, Azienda Conti degli Azzoni) e due aziende d’ingegneria applicata al settore agricolo e ambientale (Casella Macchine Agricole S.r.l. e West Systems S.r.l.).

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Per chi rappresenta un’opportunità questo progetto?
Per tutte le aziende vitivinicole. I risultati ottenuti hanno dimostrato come l’utilizzo della tecnologia a rateo variabile porti a una riduzione dei costi nella concimazione organica del vigneto, oltre a contribuire a una migliore gestione del suolo e a rendere più virtuosa l’azienda dal punto di vista degli impatti ambientali. L’attività di ricerca si è concentrata in alcune regioni dove i vigneti sono stati selezionati con attenzione in quanto rappresentativi delle realtà vitivinicole sia italiane che europee. I prototipi che sono stati realizzati per il progetto possono essere utilizzati in tutti i contesti con caratteristiche similari. A titolo esemplificativo, il prototipo sviluppato per lavorare in condizioni di terrazzamenti presso Castello Bonomi – Tenute in Franciacorta si può adattare ad aree viticole di Germania, Spagna e Portogallo simili per conformazione territoriale.

 

Qual è lo stato di sviluppo della viticoltura di precisione?
La viticoltura di precisione nasce negli anni ’80 e comprende un’ampia gamma di tecniche e tecnologie che combinano sensori, sistemi informativi e macchinari specifici volti ad adeguare la gestione delle colture alla variabilità spaziale sul campo. Un tempo la conoscenza della variabilità all’interno di un appezzamento era legata al viticoltore che passava molto tempo tra i filari. Oggi non è più così e la viticoltura di precisione viene a supporto di questa ridotta conoscenza della variabilità. Queste tecniche permettono di valutare con migliore adeguatezza gli interventi da predisporre in vigneto, risultando più tempestivi ed efficaci e permettendo di ridurre gli input utilizzati come concimi e fitofarmaci.

L’Italia punta ad arrivare entro il 2021 ad avere il 10% della superficie agricola coltivata con tecniche di ultima generazione. È un obiettivo raggiungibile?
Si, ci sono paesi europei come Germania e Gran Bretagna che hanno già superato questa soglia. Le tecnologie a disposizione della “precision farming” sono in evoluzione e in continuo miglioramento ed entreranno sempre di più nel settore agricolo come sistemi di supporto alle decisioni e aiuto nelle pratiche di gestione agronomica.

Come spiegherebbe a un bambino cos’è la Sostenibilità?
Gli direi che è la capacità dell’uomo di utilizzare le risorse che ci mette a disposizione la natura facendo in modo che queste siano le stesse che potrà utilizzare lui quando avrà l’età dei suoi genitori.

Quanto è importante l’educazione dei consumatori rispetto a questi temi?
La sensibilizzazione a questi temi è fondamentale in quanto le scelte del consumatore finale possono indirizzare una politica aziendale; penso ad esempio alla sempre maggiore richiesta di prodotti biologici che hanno portato le aziende ad adattare le produzioni in base a questa richiesta di mercato.

Quali prospettive future per il progetto Life Vitisom?
Dal punto di vista della ricerca sperimentale il progetto si è concluso nel dicembre 2019; ad oggi siamo attivi nella divulgazione dei risultati ottenuti. Si è invece avviata su scala commerciale la produzione dei carri spandiconcime i cui prototipi erano stati realizzati nell’ambito del progetto per la concimazione organica del vigneto attraverso la tecnologia a rateo variabile.

Qual è secondo voi la nuova frontiera della viticoltura nell’era della digital transformation?
La viticoltura andrà verso sistemi di gestione del vigneto con operazioni sempre più automatizzate; i sistemi di rilevamento permetteranno una conoscenza del vigneto a livello di singola pianta e le informazioni ottenute verranno utilizzate per interventi mirati e localizzati. Gli interventi programmati saranno valutati in seguito all’utilizzo di software di supporto alle decisioni (DSS). [/ihc-hide-content]