Notizia inviata da Mariella Dubbini, Delegazione FISAR Castelli di Jesi
Certamente non sarò originale nel dire che in questo periodo ci è mancata la vita di prima, quella spensierata, dalla libertà scontata, pur affannata e stressata, ma viva. Non avremmo mai immaginato fino a che punto ci potessero mancare i nostri corsisti e tutti gli Associati Sommelier. E’ stata dura, lo è ancora. Non eravamo preparati, certo, nessuno lo era.
La doccia fredda è arrivata in un giorno di festa per la nostra Delegazione, quell’ultima domenica di febbraio scelta per festeggiare i nuovi Sommelier, quando ogni cosa era ancora possibile. Da quel giorno tutto è cambiato, ma non sapevamo che sarebbe stato per tanto tempo; tutti chiusi nelle nostre case, smart working, negozi e ristoranti chiusi, corsi, attività, degustazioni, tutto sospeso.
Dopo un primo periodo di smarrimento ci siamo interrogati su cosa potevamo e non potevamo fare. Continuare i corsi online? No, impossibile coinvolgere, emozionare attraverso uno schermo, inattuabile la parte pratica delle lezioni. Ci siamo confrontati anche con i nostri corsisti che hanno condiviso appieno le nostre considerazioni.
E allora?
Organizzare un gioco avrebbe forse potuto alleggerire il fardello delle pesanti giornate in lockdown e così abbiamo invitato gli Associati a scrivere la storia di un abbinamento sperimentato, da pubblicare sulla nostra pagina Facebook, e messo in palio un premio per le pubblicazioni con il maggior numero di like. Nel frattempo abbiamo proposto incontri di “ripasso” per rinfrescare argomenti trattati durante i corsi, spesso con un bicchiere in mano per brindare insieme davanti allo schermo.
La partecipazione e l’entusiasmo dei nostri allievi ci ha confermato di essere sulla strada giusta, ma ci mancavano gli Associati Sommelier: cosa fare per rivederli? Offrire loro una visita in cantina, riprendendo il nostro filone di eventi “FISAR Incontra I Vignaioli”, organizzando una serie di incontri con i produttori.
Per fortuna la tecnologia, che ha cambiato i nostri stili di vita e il modo di vivere le relazioni sociali – riducendole troppo spesso a semplici connessioni digitali – ci ha concesso la possibilità di restare in contatto, di stare insieme nell’unico modo possibile: virtualmente.
E’ stato bello entrare nelle case dei nostri amici e aprire loro le nostre, un gesto di semplicità, ma anche di intimità che ci ha fatto bene al cuore.
Ora che a timidi passi sta tornando la libertà arriva la voglia di godersi il sole, l’aria e tutto ciò che ci è stato precluso in questi mesi.
Stiamo tessendo la trama di una serata vera, fisica e coinvolgente, da trascorrere con tutti gli amici che ci hanno fatto compagnia rendendo la nostra solitudine più leggera. Manterremo le distanze, certamente, non potremo abbracciarci ma potremo finalmente condividere quel calice che aspetta da troppo tempo il nostro sorriso.






Scrivi un Commento