Sacrificio e attaccamento alle radici: la rinascita dell’Asprinio in alberata

Come nella provincia di Caserta viene tutelato un patrimonio vitivinicolo unico, tramandando tradizioni e innovando per il futuro

L’Asprinio è un vitigno unico nel suo genere, che viene coltivato principalmente tra le province di Napoli e Caserta. Gli amanti del vino lo sanno bene: l’Asprinio è conosciuto principalmente per il suo metodo di coltivazione tradizionale, noto come “alberata”, in cui le viti vengono “maritate ai pioppi”, raggiungendo altezze importanti (fino a 15 metri). Questo sistema, dalle radici molto antiche, è un ingegnoso metodo agricolo che permette di ottimizzare lo spazio, consentendo la crescita di altre colture al suolo e creando al contempo barriere naturali.

La raccolta e la potatura delle viti in alberata richiede abilità straordinarie e attrezzi speciali come lo “scalillo”, una scala stretta e alta, e la “fescina”, una cesta di vimini con manico in legno. Questo metodo di coltivazione, anche a causa della sua complicata gestione, ha subito un rapido declino durante gli anni ‘70, ma oggi è preservato da pochi e tenaci viticoltori che mantengono viva questa preziosa tradizione.

L’azienda “I Borboni”: tra i custodi di un’antica tradizione

La cantina I Borboni, situata a Lusciano in provincia di Caserta, è uno degli esempi più straordinari di come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente. La storia di questa cantina è antica: la famiglia Numeroso infatti, possedeva venti ettari di vigneti coltivate col metodo della “vite maritata al pioppo” già nel XVIII secolo.

Negli anni Settanta del 900, proprio quando in tanti iniziarono ad abbandonare questo particolare metodo di coltivazione, la famiglia Numeroso iniziò a modernizzare i propri vigneti migliorando significativamente la qualità delle uve. La crisi economica e sociale del periodo spinse l’azienda a sperimentare la spumantizzazione dell’Asprinio, una scelta che si rivelò vincente.

Ciò che ha contributito al successo di questa azienda è stato anche il recupero dell’antica casa di famiglia risalente al XVI secolo, situata nel centro storico di Lusciano. Tale decisione non è stata presa soltanto per motivi sentimentali: assieme all’antica dimora infatti sono state recuperare le tradizionali grotte di tufo, ideali per la vinificazione e la conservazione dell’ Asprinio, mantenendo così un legame indissolubile con la tradizione.

Un impegno per il futuro

Oggi, la cantina I Borboni è guidata da Carlo Numeroso e da suo figlio Nicola. La loro missione è chiara: continuare a innovare senza mai perdere di vista le radici storiche e culturali della loro produzione.
La storia della cantina “I Borboni” è un esempio di come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente. Il loro impegno è una testimonianza di sacrificio e passione, comune a molti viticoltori italiani.
Carlo, intervistato da “Il Sommelier Magazine”, esprime la grande responsabilità nel portare avanti un progetto così ambizioso: “Mi sento orgoglioso nel dire che la nostra famiglia è tra le poche a difendere questo patrimonio vitinicolo, un tesoro che siamo certi avrà ancora tanto da offrire in futuro”.